lunedì 12 marzo 2007

GIORNALISMO DI MODA ? SOVIETICO

E' davvero triste conoscere il sistema che regola il giornalismo di moda. Compri pagine e ti vogliono bene. Non le compri anche se fai un gran bel prodotto e nessuno ti dà retta. L'inchiesta, l'approfondimento non fanno parte del sistema e molto spesso quello che leggiamo è scritto da pennivendoli che non hanno la più pallida idea di quello che scrivono. Mi chiedo: ma come si fa a prendere sul serio i vari DOSSIER MODA, L'intervista all'imprenditore di turno, i consigli per gli acquisti etc.. Eppure esiste una grande tribù di ingenui che continua a vestirsi come i magazine comandano. L'effetto: tutti divisi per categorie nel look e nello spirito. L'assenza di criticità e davvero il sintomo più evidente di una pochezza di contenuti e di forte indecisione. Mi vesto come il mio vicino per non rischiare. A Milano (una delle città più provinciali del mondo) basta uno sguardo per rifilare un'appartenenza. Un pò come quel film I GUERRIERI DELLA NOTTE, e cioé dimmi come sei vestito e ti dirò chi sei. Che tristezza........

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sacrosanto. Il giornalismo di moda è prezzolato. Ma prima di esprimere un qualsiasi giudizio, credo che a questa costatazione ne vadano aggiunte altre due:
1) il settore della moda, in particolare l'alta moda, non ha alcuna intenzione di confrontarsi con un giornalismo "libero", come conferma il recente affaire Armani, che ha impedito l'igresso all'unica giornalista che ha osato criticarlo (in maniera arbitraria e infondata, ma tutto sommato libera, appunto);
2)quale giornalismo, se non alcune minime risacche, spesso legate all'iniziativa dei singoli, non è prezzolato?