martedì 1 aprile 2008
E L'ORDINE DEI GIORNALISTI ????
Che le testate di moda siano un leccaculificio per inserzionisti pubblicitari è cosa ormai nota. Che i giornalisti debbano occuparsi di comunicazione (cataloghi, brochure, siti etc) è davvero insopportabile. Esistono aziende piccole o medie che riescono a realizzare prodotti davvero eccellenti e ad esportarli in tutto il mondo ma vivono sotto traccia perché non sono spender pubblicitari, quindi non pianificano, quindi non esistono. Il caso più clamoroso tutto italiano è rappresentato da F..... S......, la Anna Winthour di noialtri, che con il suo fido collaboratore/art director ha messo in piedi una struttura perversa dove l'inserzionista di V.... ITALIA è "obbligato" a farsi seguire anche nella comunicazione visiva. I più bacchettoni e ingenui la seguono, perché pensano che questa sia la bibbia del fashion system (forse perché non conoscono i dati di tiratura e diffusione), i più accorti le stanno alla larga. La signora S...... e il suo fido destriero sono state già chiamati 2 volte dal tribunale di Milano ma non si sono presentati. E l'ordine dei giornalisti ??
lunedì 2 aprile 2007
le boutique si adattano all'uomo
Si cerca di far diventare piacevole lo shopping agli uomini
(ANSA) - PARIGI, 1 APR - Le boutique parigine puntano a riconciliare l'uomo e lo shopping, mescolando vestiti e accessori con oggetti di design, libri, alimentari.Secondo il quotidiano Le Monde l'intento e' quello di trasformare la pratica dello shopping maschile in un'esperienza di piacere e non in una semplice necessita' per cui l'importante e' fare sentire l' uomo a proprio agio. Cosi', si concepisce il negozio come un appartamento fatto da piu' stanze e piani, con appese ai muri fotografie, disegni, quadri.
(ANSA) - PARIGI, 1 APR - Le boutique parigine puntano a riconciliare l'uomo e lo shopping, mescolando vestiti e accessori con oggetti di design, libri, alimentari.Secondo il quotidiano Le Monde l'intento e' quello di trasformare la pratica dello shopping maschile in un'esperienza di piacere e non in una semplice necessita' per cui l'importante e' fare sentire l' uomo a proprio agio. Cosi', si concepisce il negozio come un appartamento fatto da piu' stanze e piani, con appese ai muri fotografie, disegni, quadri.
venerdì 23 marzo 2007
PER IL "CHISSENEFREGA DELLA SETTIMANA"
Il rugby diventa fashion con Chanel
Il rugby sta diventando di moda, specialmente in Italia. Merito della nostra nazionale che si è fatta onore in campo e dell'avvenenza di alcuni giocatori.
Da parte sua Karl Lagerfeld non sta guardare e porta lo stile Chanel in campo firmando palloni con il marchio della maison. Bianco e nero, nella più classica tradizione del brand.
Il football è uno sport durissimo, ma almeno con questo pallone non si rischia una caduta di stile! In vendita in alcune boutique Chanel selezionate al costo di 195$.
Il rugby sta diventando di moda, specialmente in Italia. Merito della nostra nazionale che si è fatta onore in campo e dell'avvenenza di alcuni giocatori.
Da parte sua Karl Lagerfeld non sta guardare e porta lo stile Chanel in campo firmando palloni con il marchio della maison. Bianco e nero, nella più classica tradizione del brand.
Il football è uno sport durissimo, ma almeno con questo pallone non si rischia una caduta di stile! In vendita in alcune boutique Chanel selezionate al costo di 195$.
giovedì 22 marzo 2007
Naomi spazzina, accordo per foto
La modella avrebbe ottenuto scatti per servizio di moda
(ANSA) - NEW YORK, 21 MAR - Naomi Campbell spazzina avrebbe trasformato la sua condanna a 5 giorni di lavori 'socialmente utili' in una vera e propria sfilata. La modella si e' esibita davanti agli obiettivi di un fotografo i cui scatti finiranno in un prossimo servizio di moda: lo insinua il Daily News. Abiti all'ultimo grido, tacchi vertiginosi griffati Christian Loboutin, la borsa portata dal poliziotto che la scorta, per Naomi non si tratterebbe di semplice vanita' - scrive il giornale - ma di show business.
(ANSA) - NEW YORK, 21 MAR - Naomi Campbell spazzina avrebbe trasformato la sua condanna a 5 giorni di lavori 'socialmente utili' in una vera e propria sfilata. La modella si e' esibita davanti agli obiettivi di un fotografo i cui scatti finiranno in un prossimo servizio di moda: lo insinua il Daily News. Abiti all'ultimo grido, tacchi vertiginosi griffati Christian Loboutin, la borsa portata dal poliziotto che la scorta, per Naomi non si tratterebbe di semplice vanita' - scrive il giornale - ma di show business.
lunedì 19 marzo 2007
IL TRIONFO DELL'INUTILE
Melandri, libro su moda e cibo
Anche un manifesto di autoregolamentazione rivolto alla moda
(ANSA) ROMA, 18 MAR - I giovani, le mode, il dramma dell'anoressia, esce un libro 'Come un chiodo' scritto dal ministro Giovanna Melandri con Benedetta Silj. In appendice al testo, il ''Manifesto di Autoregolamentazione della Moda Italiana contro l'Anoressia'', voluto dal ministero per le Politiche Giovanili per coinvolgere e responsabilizzare il mondo fashion al problema dell'anoressia. ''I disturbi del comportamento alimentare - scrive il ministro -sono una delle forme piu' diffuse di disagio giovanile.
Anche un manifesto di autoregolamentazione rivolto alla moda
(ANSA) ROMA, 18 MAR - I giovani, le mode, il dramma dell'anoressia, esce un libro 'Come un chiodo' scritto dal ministro Giovanna Melandri con Benedetta Silj. In appendice al testo, il ''Manifesto di Autoregolamentazione della Moda Italiana contro l'Anoressia'', voluto dal ministero per le Politiche Giovanili per coinvolgere e responsabilizzare il mondo fashion al problema dell'anoressia. ''I disturbi del comportamento alimentare - scrive il ministro -sono una delle forme piu' diffuse di disagio giovanile.
mercoledì 14 marzo 2007
E' FINITA L'ERA DELLA PATACCA
Anzi è durata fin troppo. E mi chiedo: ma come fanno centinaia di migliaia di rimbambiti a diventare affissioni viventi di marchi? Con tutte queste patacche cinesi da 200 euro cad che ci riportano loghi o stemmi di qualsiasi tipo. Anche questo effetto va letto come una clamorosa incapacità di scegliere, della totale mancanza di un gusto e uno stile personali, di non rifuggire l'effeto tribù ma preferire la solitudine di massa, quella che, spinta dai grandi investimenti pubblicitari, ci dice come dobbiamo vestirci e dove andare a mangiare. Tanto che stupidi e inutili marchi a fronte di spaventosi investimenti pubblicitari e con collezioni insulse riescono a far breccia nell'immaginario giovanile e non solo. Ma adesso la saturazione DA LOGO ha generato un netto rifiuto che si materializzerà nel corso del prossimo anno. GRAZIE A DIO.
DA CORRIERE.IT
Matteo Cambi, l'inventore del marchio Guru
«Sono stato con la Gregoraci e le altre»
«Ma non pagavo per questo: ho 30 anni, non ho mai avuto bisogno di mettere mano al portafogli. Me la giocavo da solo»
MILANO — Matteo Cambi, c'è anche il suo nome nel fascicolo dell'inchiesta su Vallettopoli... «Sono stato sentito come persona informata dei fatti».Al pg avrebbe confermato che Fabrizio Corona le ha procurato ragazze per alcune serate promozionali e di intrattenimento. «Esatto. Ho un contratto di collaborazione con l'agenzia di Corona da parecchi anni, non ricordo più da quanti».Per 20 mila euro al mese? «Mi pare, se ne occupa il mio ufficio stampa interno».In cosa consiste? «E' un contratto a livello aziendale con la mia Guru per organizzare eventi, procurare personaggi e redazionali sulle riviste di gossip».Tanto è vero che per anni lei è stato paparazzato con ragazze, sempre diverse. Il play boy, scrivevano. «Già».Per «amore» o per denaro? «Ho trent'anni e non ho certo bisogno di pagare qualcuno...».Ma queste ragazze gliele procurava Corona o no? «Sì, ma per i miei eventi».E non le ha mai detto che poteva anche andare oltre? «No. Ripeto, ho trent'anni e quando ho cominciato col mio lavoro e con i personaggi ne avevo 25, non avevo certo bisogno di qualcuno che mi procurasse ragazze».Non ha mai avuto «storie» con i «personaggi»? «Sì, ma semplicemente perché si sono create le situazioni... Insomma me la sono sbrigata da solo. Me le sono giocate».Quante? «Cinque "storie", questa è tutta la mia grande attività di play boy...».Nomi? «Al pm ho fatto il nome della Gregoraci, ma è successo prima che si fidanzasse con Briatore».Parla sempre al passato, ora non succede più? «Da un anno ho una compagna, una ragazza normale di Parma e sto bene. E poi ormai l'azienda è lanciata e non ho più bisogno di testimonial. L'ultimo evento organizzato con Fabrizio è stato in settembre, l'inaugurazione del mio negozio a Milano. E sapete cosa è successo? Il testimonial protagonista, la Sylverstad, se ne è andata a metà serata perché c'erano troppi paparazzi. Ora se avessi pagato per altri scopi se ne sarebbe andata così a metà?».Mai pagato per bloccare foto sconvenienti? «Mai» Una volta ha chiesto una ragazza per andare a cena a casa di Berlusconi? «Sì, per rappresentanza. Non l'hanno trovata».Non si è mai accorto di giri equivoci? «Mai. E poi io non vivo a Milano, non frequento gli ambienti milanesi. Capito per i miei eventi e poco più. Troppo poco per vedere».Nell'ultimo anno si è defilato perché ha sentito puzza di bruciato? «E' successo in tempi non sospetti. No, non mi sono spaventato, semplicemente ho deciso di occuparmi dell'espansione commerciale dopo aver spinto molto sull'immagine».
Paola Pollo
«Sono stato con la Gregoraci e le altre»
«Ma non pagavo per questo: ho 30 anni, non ho mai avuto bisogno di mettere mano al portafogli. Me la giocavo da solo»
MILANO — Matteo Cambi, c'è anche il suo nome nel fascicolo dell'inchiesta su Vallettopoli... «Sono stato sentito come persona informata dei fatti».Al pg avrebbe confermato che Fabrizio Corona le ha procurato ragazze per alcune serate promozionali e di intrattenimento. «Esatto. Ho un contratto di collaborazione con l'agenzia di Corona da parecchi anni, non ricordo più da quanti».Per 20 mila euro al mese? «Mi pare, se ne occupa il mio ufficio stampa interno».In cosa consiste? «E' un contratto a livello aziendale con la mia Guru per organizzare eventi, procurare personaggi e redazionali sulle riviste di gossip».Tanto è vero che per anni lei è stato paparazzato con ragazze, sempre diverse. Il play boy, scrivevano. «Già».Per «amore» o per denaro? «Ho trent'anni e non ho certo bisogno di pagare qualcuno...».Ma queste ragazze gliele procurava Corona o no? «Sì, ma per i miei eventi».E non le ha mai detto che poteva anche andare oltre? «No. Ripeto, ho trent'anni e quando ho cominciato col mio lavoro e con i personaggi ne avevo 25, non avevo certo bisogno di qualcuno che mi procurasse ragazze».Non ha mai avuto «storie» con i «personaggi»? «Sì, ma semplicemente perché si sono create le situazioni... Insomma me la sono sbrigata da solo. Me le sono giocate».Quante? «Cinque "storie", questa è tutta la mia grande attività di play boy...».Nomi? «Al pm ho fatto il nome della Gregoraci, ma è successo prima che si fidanzasse con Briatore».Parla sempre al passato, ora non succede più? «Da un anno ho una compagna, una ragazza normale di Parma e sto bene. E poi ormai l'azienda è lanciata e non ho più bisogno di testimonial. L'ultimo evento organizzato con Fabrizio è stato in settembre, l'inaugurazione del mio negozio a Milano. E sapete cosa è successo? Il testimonial protagonista, la Sylverstad, se ne è andata a metà serata perché c'erano troppi paparazzi. Ora se avessi pagato per altri scopi se ne sarebbe andata così a metà?».Mai pagato per bloccare foto sconvenienti? «Mai» Una volta ha chiesto una ragazza per andare a cena a casa di Berlusconi? «Sì, per rappresentanza. Non l'hanno trovata».Non si è mai accorto di giri equivoci? «Mai. E poi io non vivo a Milano, non frequento gli ambienti milanesi. Capito per i miei eventi e poco più. Troppo poco per vedere».Nell'ultimo anno si è defilato perché ha sentito puzza di bruciato? «E' successo in tempi non sospetti. No, non mi sono spaventato, semplicemente ho deciso di occuparmi dell'espansione commerciale dopo aver spinto molto sull'immagine».
Paola Pollo
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