venerdì 23 febbraio 2007

Nasce un blog utile

Buongiorno a tutti voi.
Sono Umberto Amato e da 15 anni mi occupo di comunicazione per diverse aziende di moda. Sono giornalista professionista iscritto all'Ordine etc.. e ho una piccola agenzia di pubblicità che mi regala ogni giorno piccole grandi soddisfazioni. Ma c'è qualcosa che da anni sogno di realizzare. Un punto d'incontro per discutere con ironia dei tic e delle smorfie del fashion system italiano, storicamente senza autoironia e senza un giornalismo di riferimento capace di stilettare quando serve. Questo perché nessuno si può armare di penna a causa dei condizionamenti dei budget pubblicitari. Partirei da qui, quindi. Dal NON GIORNALISMO di moda. Tutto è sempre bello, tutto è sempre nuovo.
Negli ultimi giorni, ad esempio, Il sole 24 Ore ha dovuto tirare le orecchie a Camilla Baresani poiché si era permessa di giudicare il ristorante di Dolce & Gabbana che avevano minacciato di ritirare la pubblicità sul quotidiano salmone. L'altro giorno, Giorgio Armani, ha negato l'accesso alla sua sfilata ad una giornalista del New York Times che si era permessa di giudicarlo.
Signori, armatevi di mouse e partiamo. Proprio da qui.

5 commenti:

umba ha detto...

Problematiche attuali del sistema moda:
1 Il ricambio generazionale. Non ci sono all'orizzonte creativi emergenti
2 La perdita di creatività. Vedi articolo del New York Times.
3 L'assoluta mancanza di autoironia del comparto.
4 La sedimentazione delle figure di riferimento. Non esiste ricambio.

Alexia ha detto...

Mi piacerebbe aprire una linea di discussione sugli uffici stampa. A fronte di tante agenzie serie e preparate che svolgono il loro lavoro con professionalità e adeguatezza, ci sono molti "uffici stampa" improvvisati. Io sono una giornalista e quindi non parlo per pseudo-gelosia. La mia è una vera e propria rimostranza contro chi, non sapendo fare il lavoro per cui è pagato, rende estremamente difficile il nostro lavoro.

Anonimo ha detto...

Hai perfettamente ragione. A fronte di una generazione di uffici stampa preparati, si stagliano I PR COPIAINCOLLA. Una razza di improvvisati che reclutano stagisti e devono seguire aziende dalle più diverse aree di appartenenza. E' mai possibile seguire aziende di moda e produttori di elettrodomestici insieme ?? Cosa si può comunicare se non esiste una conoscenza approfondita sul prodotto ?

Anonimo ha detto...

Bello il titolo!!!! Complimenti, continuate su questa strada, non fatevi intimidire, è giunto il momento di riportare con i piedi per terra coloro che in funzione dei loro fatturati (senz’altro encomiabili) si sentono abitanti di un Olimpo che è solo letteratura greca con poca verosimiglianza con la realtà degli umani. Fiammetta Roditi | Responsabile MODAcontents|Tremelloni

Alexia ha detto...

Torniamo agli uffici stampa. Non sempre le aziende o i marchi importanti sono rappresentati da uffici stampa adeguati. Ho conoscenza di grafici che si propongono alle aziende come esperti di comunicazione. Contando sul fatto che, soprattutto nei settori a monte della filiera, le aziende, anche con fatturati importanti, sono spesso digiune di nozioni comunicative si spacciano per profondi conoscitori del mondo dei media e dei suoi meccanismi. Come immaginabile questi improvvisati della comunicazione fanno danni a volte irreversibili. Poiché le aziende rimangono "scottate" dall'esperienza e si chiudono a riccio. Così appena sentono parlare di "giornali o giornalisti" fuggono a gambe levate. Che fare??? Io non ho una soluzione, forse insieme potremo troavarla.