giovedì 1 marzo 2007

Macché modelle. E' un problema di modelli


Le ultime sfilate sono sfilate via come sfilatini imburrati, come sempre condite da un pizzico di polemica. Tra le boiate messe sul piatto dei giornalisti, la querelle sull'anoressia. Nulla di più becero, bigotto e drogato. Se queste ragazze devono rientrare nel packaging degli stilisti, evidentemente è un problema di contenitore e poi di contenuto. Siccome molte non potrebbero fare nient'altro che la modella si adeguano e ci stanno al gioco. Ma la cosa più irritante, tra le stranezze del luna park modaiolo, è che si sposta sempre l'asse di attenzione su tutto ciò che sembra ovvio e che allontana dal vero senso delle collezioni. Siccome è risaputo che la creatività dei nostri stilisti singhiozza non poco ci si diletta a sferruzzare il vuoto. In buona sostanza non è un problema di modelle ma di modelli. Kate Moss, ad esempio, è più richiesta adesso che qualche anno fa, quando "nessuno sapeva" che si faceva anche a casa di Nelson Mandela (nel suo bagno), Naomi Campbell continua a essere battuta da tutte le agenzie (e non solo!!!), Lapo Elkann, dopo i suoi straordinari trascorsi debutta con un paio di occhiali al Pitti Uomo e tutte le testate non si lasciano scappare lo scoop. Tra l'altro la cosa più esilarante è che il nostro Lapo sarà testimonial del Salone del Libro di Torino. E' un pò come affidare il Vinitaly ad un astemio. Gli scherzi del marketing... Finché non ci sarà un pò di pulizia la credibilità del circo sarà sempre quella che è.

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